Significati dell’ansia a seconda del modello teorico-concettuale di riferimento.
L’ansia costituisce un fenomeno diffuso ed eterogeneo. La definizione dei significati dell’ansia varia ed è influenzata dalla varietà dei modelli teorici e dei riferimenti culturali e concettuali di volta in volta adottati (Perugi, Toni, 2002).
Da una rassegna, riportata da Perugi e Toni (2002), dei differenti significati attribuiti al concetto di ansia a seconda del modello teorico-culturale di riferimento, emerge l’intensa esigenza umana di comprendere e definire questa esperienza emotiva e, al contempo, le difficoltà nel delimitarne precisi confini.
SIGNIFICATI DELL’ANSIA. IL PUNTO DI VISTA FILOSOFICO ESISTENZIALE
Come ricordano questi autori, da un punto di vista filosofico-esistenziale, l’ansia è stata descritta come una condizione esistenziale imprescindibile e intrinsecamente legata all’uomo, per sua natura cosciente della propria fragilità.
Con il termine “ansia”, infatti, si intende non solo un’esperienza di ordine psicosomatico e psicopatologico ma anche un vissuto appartenente ad una dimensione antropologica ed esistenziale (Borgna, 1998). Riprendendo il pensiero di Heidegger, Borgna (1998) ricorda che, secondo il noto filosofo tedesco, l’angoscia viene sperimentata dall’individuo non in relazione ad un qualunque oggetto concreto e definito, ma per il solo fatto di esistere; inoltre, l’esperienza di questa particolare condizione emotiva è, nel discorso di Haidegger, per certi versi auspicabile, in quanto “sottrae l’esistenza alla sua banalità (alla sua quotidianità) e rivela a essa l’autenticità, e l’in-autenticità, come sue antinomiche possibilità” (Borgna, 1998, p.133). Allo stesso tempo, l’angoscia obbliga l’individuo che ne fa esperienza a confrontarsi con l’incombente possibilità della morte, un pensiero che altrimenti tenderebbe a rimuovere (Borgna, 1998).
SIGNIFICATI DELL’ANSIA. IL PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO
In un ottica sociologica, invece, l’insorgenza dell’ansia è stata spesso ricondotta alle caratteristiche della società contemporanea. In essa la priorità dell’identità lavorativa, in cui l’uomo viene socialmente riconosciuto, può comportare una perdita dell’individualità (Perugi, Toni, 2002). Inoltre, le fasi storiche caratterizzate da importanti cambiamenti socio-culturali che comportano transizioni di antichi e nuovi ideali, spesso promuovono l’insorgere di sentimenti come ansia, inquietudine e smarrimento.(Perugi, Toni, 2002).
SIGNIFICATI DELL’ANSIA. IL PUNTO DI VISTA EVOLUZIONISTICO
Da un punto di vista evoluzionistico, l’ansia rappresenta un fenomeno costitutivo dell’esperienza umana e possiede un valore adattivo che risulta funzionale per la preservazione della specie (Nisita, Petracca, 2002). La reazione d’ansia ha infatti originariamente una funzione istintiva difensiva, che risponde all’istinto di conservazione: il suo emergere comporta un aumento della vigilanza e avvia un meccanismo fisiologico di allarme che predispone l’organismo alla difesa e all’azione (Nisita, Petracca, 2002). Così come la paura, l’ansia riveste dunque un importante ruolo nell’ambito dell’evoluzione filogenetica; in questi termini può essere considerato come un meccanismo innato che si attiva in conseguenza di pericoli reali o presunti e modificabile attraverso l’apprendimento (Perugi, Toni, 2002). E proprio grazie ai meccanismi di apprendimento, l’esperienza ansiosa può provocare un aumento della vigilanza in relazione a pericoli futuri ed influenzare la capacità dell’uomo di pianificare le proprie azioni e di compiere scelte più o meno funzionali al contesto in cui si trova (Perugi, Toni, 2002).